Le buone maniere nelle chat

Considerando l'inizio dell'anno scolastico vivo con una certa apprensione l'apertura delle nuove chat di classe. Qui trovate le regole elaborate da da Samuele Briatore, presidente dell’Accademia Italiana Galateo, docente e autore del libro “Le regole delle buone maniere (Newton Compton) per non finire sepolti da messaggi inutili (che costano in termini di tempo da dedicarci, in termini di byte quindi di energia, e di qualità di attenzione mentale)

  1. La chat non è un forum

“Prima di tutto, ricordiamoci che le chat di classe non sono gruppi tra amici, servono all'organizzazione di questioni scolastiche. Spesso si confonde la chat con un forum, dove si pongono domande generiche, aspettandosi che qualcuno risponda. Il gruppo di classe si dovrebbe usare solo per questioni pubbliche e pratiche, che interessano tutti, non per dubbi personali. Per fare un esempio: non si chiede sulla chat di classe quali sono i compiti di mio figlio”.

  1. Niente saluti inutili. E sempre messaggi singoli

“Evitiamo i saluti collettivi fini a se stessi. Si saluta, con cortesia, per arrivare a una domanda, altrimenti meglio tacere. Vietati i vari ‘Buongiorno a tutte le mamme’, i ‘Buongiornissimo’, le ‘Buona notte a tutt*’. Spesso, inoltre, alcuni tendono a dividere una domanda in più invii. Non si fa. Il quesito si scrive in un solo messaggio. Altrimenti si crea l'effetto delle notifiche continue. E va a finire che l'informazione importante poi si perda, sommersa da messaggi inutili”.

  1. Banditi i vocali

“Come nelle chat di lavoro, gli audio non si mandano mai, si mette sempre tutto per iscritto. Si tratta di uno degli errori più comuni, che va evitato assolutamente. È una questione di banale rispetto e opportunità: alcune persone magari sono in ufficio e non possono ascoltare i nostri messaggi vocali”.

  1. Rileggere sempre

“Non entro in merito alla grammatica, ma come in qualsiasi altra chat è sempre buona norma rileggere il messaggio prima di inviarlo. Gli errori ortografici, grammaticali o di analisi logica non fanno bene alla nostra immagine interpersonale. Meglio sforzarsi un poco per essere concisi, puntuali e chiari”.

  1. Vietate le polemiche

“La chat non è uno spazio per polemiche, le lamentele vanno fatte nelle sedi opportune, cioè nei vari consigli scolastici o rivolgendosi al rappresentante di classe. E la chat non è il luogo dove si risolvono liti e questioni tra i bambini, magari dividendosi in ‘squadre’”.

  1. Dopo una certa età stop alle chat

“Uno dei problemi è l'eccesso di tutela da parte di mamma e papà. Oggi capita che queste chat non si fermino alle elementari, ma arrivino addirittura alle superiori. Al liceo la ‘chat delle mamme’ non è più ammissibile, diventa fuori luogo e un po’ ridicola. Quando i figli superano le medie, i gruppi dei genitori dovrebbero andare in pensione”.

  1. Niente foto private dei figli

“Come su tutti gli altri social, non si condividono foto dei figli. Sulla chat si può inviare uno scatto di gruppo, per esempio la foto della gita. Ma la foto singola del proprio figlio no, mai”.

  1. Vietati i solleciti

“Altra cosa inammissibile: le sollecitazioni alla risposta. Cioè esortare a rispondere a un messaggio in fretta, taggando la persona. È scortese, non si fa, specie se la comunicazione non è urgente, tipo il regalo alla maestra. Teniamo sempre a mente che è possibile che una persona non sia tutto il giorno reperibile su Whatsapp”.

  1. Una buona notizia: cancellarsi si può

“Alcuni, per difendersi, queste chat le silenziano, e di fatto smettono di rispondere. Diciamo che non è carino. Meglio cancellarsi direttamente, perché non siamo affatto obbligati ad esserci. Ricordiamoci sempre che le comunicazioni importanti della classe passano e devono sempre passare attraverso canali ufficiali e messaggi formali, non attraverso la chat di classe. Quindi niente ansia, non siamo dei cattivi genitori se ci cancelliamo”.